I grandi formati sono sempre più richiesti dal mercato della ceramica. Produzioni di alta gamma, dal costo unitario molto elevato, in cui la perfezione tecnologica degli impianti e delle singole macchine gioca un ruolo chiave, rispetto all’esigenza di ottenere standard qualitativi elevatissimi abbinati a produttività significative.
La risposta di Sacmi si chiama PH 10000 e rappresenta la più potente pressa per piastrelle mai prodotta. Con una spinta di 10mila tonnellate, consente di compattare anche i formati più grandi con un’elevata pressione specifica. Parte dell’innovativa serie Imola, la PH 10000 completa verso l’alto la gamma di offerta Sacmi nel settore delle presse per ceramica, mantenendo tutti i vantaggi propri di questa serie di macchine, già ampiamente testate sul mercato, con particolare riferimento alla struttura precaricata che ne garantisce l’elevata rigidezza e affidabilità nel tempo, come dimostrano le centinaia di macchine simili che Sacmi ha immesso sul mercato negli ultimi 20 anni.
Analogo alle altre presse della serie anche il circuito di comando idraulico: i movimenti della traversa e la fase di pressatura sono regolati da due valvole proporzionali, che garantiscono la massima precisione e la ripetibilità nel tempo delle operazioni di pressatura senza alcuna variazione nell’output. Peculiarità della PH 10000 è invece la modularità della struttura: i componenti principali possono essere spediti separatamente e la macchina essere successivamente ricomposta in loco, con il risultato di limitare al massimo le spese di trasporto.
Dal ciclo ridottissimo, grazie al moltiplicatore di portata abbinato a una batteria di accumulatori, la PH 10000 risulta estremamente affidabile anche grazie al moltiplicatore di pressione, che circoscrive le zone sottoposte a pressioni elevate aumentando in questo modo l’affidabilità del circuito stesso. Comandata – come le altre macchine della serie – da un potente elaboratore elettronico che comunica con la pressa attraverso un bus di campo, la pressa è di agevole gestione sia dal punto di vista dei tempi di risposta ai comandi sia rispetto alla possibilità di controllare al meglio tutti i parametri di funzionamento, visualizzati grazie a un’interfaccia grafica semplice e intuitiva, progettata secondo i più avanzati criteri ergonomici. La conseguenza più immediata di questo sistema di controllo è una riduzione al minimo dei tempi morti del ciclo, aumentando così la velocità e quindi la produttività della pressa.
I consumi? Limitati al minimo, in piena sintonia con il più ampio progetto di Sacmi volto a contenere i consumi senza intaccare – anzi, incrementandole – le performance produttive delle macchine. I progettisti Sacmi, in particolare, hanno implementato nella PH 10000 un ciclo speciale ad elevato risparmio energetico e allo stesso tempo hanno dotato la macchina di opportuni accorgimenti in grado di annullare il consumo della pressa durante gli arresti della linea.