Chi l’ha detto che le reti di imprese sono un’opportunità per le piccole realtà produttive e non anche per i “big” dell’industria emiliano-romagnola? Una conferma viene dal Crit, consorzio con sede a Vignola (Modena) a cui aderiscono alcuni tra i “grandi nomi” della manifattura regionale. Un unico obiettivo: fornire servizi tecnologici all’avanguardia in forma associata, senza cioè pesare interamente sul bilancio delle singole società.
Attivo già da alcuni anni, Crit è stato “regista” di progetti sempre più ambiziosi, l’ultimo dei quali il laboratorio Liam, acronimo di Laboratorio industriale automazione macchine per il packaging, partecipato da cinque grandi società leader nel settore, già aderenti al Consorzio. Tra queste Sacmi, che da anni fa scuola in tutto il mondo con soluzioni all’avanguardia al servizio dell’industria dell’imballaggio e del confezionamento.
All’interno di Liam – dove, dal 1 febbraio, lavoreranno nove ricercatori a tempo pieno, provenienti dagli atenei di Bologna, Modena e Reggio Emilia – saranno sviluppati “algoritmi per la diagnostica predittiva e proattiva di malfunzionamenti, librerie e applicazioni software per il controllo macchina, nonché una piattaforma per il benchmarcking di architetture commerciali”. Insomma, un’opportunità per sperimentare soluzioni innovative per migliorare la propria gamma di offerta.
E il rischio concorrenza? Inesistente, in quanto, se pure leader nei rispettivi mercati e tutte operanti nel mondo del packaging, le cinque società aderenti si inseriscono in settori profondamente diversi, con, anzi, la possibilità di mettere in atto virtuose “integrazioni verticali di filiera” nonché procedimenti di trasferimento tecnologico, da un settore ad un altro, di un’innovazione sviluppata in laboratorio. Un modo, in definitiva, per dare sostanza al concetto di “fare sistema”, con un importante riconoscimento anche da parte istituzionale suggellato, nel 2010, con l’erogazione a Liam di contributi a fondo perduto da parte della Regione Emilia-Romagna.