Capitale e lavoro. Aziende e territorio. Concetti intimamente legati, con la crescente consapevolezza da parte del mondo produttivo di come per competere sui mercati globali sia necessario affiancare all’attività di business – per sua natura orientata al profitto – una nuova sensibilità sociale ed etica, nella convinzione che ciò possa portare benefici anche di tipo economico e, in generale, contribuire al progresso virtuoso del territorio in cui l’azienda opera. Un mentalità connaturata, fin dal suo sorgere, all’economia cooperativa, dove il lavoratore è, allo stesso tempo, dipendente e imprenditore, dove all’esigenza di generare profitto si affianca una visione dell’azienda come “generatrice di benessere” nel lungo periodo. E che vale a maggior ragione per una cooperativa come Sacmi, che ha vissuto – fin dalla sua fondazione, nel 1919 – l’intera storia del modello cooperativo. Decenni di crescita poderosa sul piano del business, per Sacmi, che non hanno appannato lo spirito originario e i valori di fondo. Da qui l’esigenza non solo di far valere questi valori nella sostanza, ma anche di comunicare sempre meglio a dipendenti, clienti, consumatori, i risultati raggiunti nell’ambito economico, sociale e ambientale.
Per questo, dal 2003, Sacmi compila un proprio bilancio sociale che si propone di descrivere puntualmente come la cooperativa opera, come si relaziona con la comunità locale e internazionale, evidenziando non solo le performance economiche, ma anche quelle relative all’ambito sociale e ambientale. Un’occasione, il bilancio sociale 2008, per ribadire ancora una volta la mission di Sacmi, declinata in un vero e proprio codice etico che costituisce la carta d’identità aziendale a prescindere dalle mutevoli condizioni di mercato: dalla gestione degli affari, al rapporto con la Pubblica amministrazione e la politica, fino alla tutela dei lavoratori. Un codice che si sostanzia anno per anno nei fatti, e dunque in alcune cifre puntuali: come il valore aggiunto – che evidenzia sia la formazione di ricchezza sia la distribuzione della stessa tra i vari interlocutori che intrattengono rapporti con l’azienda. Quindi i dipendenti – che Sacmi considera elemento primario per il benessere e la stabilità dell’azienda – in costante incremento (nel 2007 erano 1.003, più 0,6% rispetto al 2006) e piuttosto fedeli, come confermato dal basso livello di turn over (in ulteriore calo rispetto agli esercizi precedenti). Risorse umane che la cooperativa si è preoccupata di coltivare, nel 2007, attivando 15.880 ore di formazione, investite in tema di salute, sicurezza sul posto di lavoro, tutela ambientale.
Quindi la mutualità esterna, le iniziative benefiche che Sacmi attiva sul territorio imolese e nei Paesi in via di Sviluppo hanno visto nel 2007 la realizzazione di importanti iniziative quali l’acquisto di attrezzature per le scuole del comprensorio, da un lato, e il sostegno a progetti di solidarietà in Africa. Quindi l’ambiente, altra emergenza che riguarda tutti e a cui Sacmi ha dedicato, nel 2007, particolare attenzione per minimizzare l’impatto ambientale della produzione, con particolare riferimento al ciclo di gestione dei rifiuti, visti come risorsa e non solo come costo: dopo un’opportuna raccolt