E’ stato Romano Prodi a inaugurare, il 4 dicembre, MUST: il Museo storico della tecnologia Sacmi che ripercorre gli 85 anni di vita della cooperativa imolese. Il professor Prodi ha preso parte alla cerimonia nella sede del Gruppo a Imola, affiancando il presidente e il direttore generale di Sacmi Imola, Domenico Olivieri e Eugenio Emiliani, il direttore generale del Gruppo Sacmi Giulio Cicognani, il sindaco della città Massimo Marchignoli, prima della benedizione della struttura da parte del vescovo di Imola Monsignor Tommaso Girelli. “La Sacmi – ha detto Prodi - appartiene a quel piccolo gruppo di aziende italiane di medie dimensioni, altamente specializzate, che nel loro settore dominano il mondo e mantengono questa posizione grazie ad una innovazione costante: l’Italia si deve fondare su imprese come questa, che sono il futuro del Paese. Questo museo è la memoria storica che deve guidarci verso il futuro”.
Il MUST mette in mostra, in uno spazio espositivo di circa 600 metri quadrati, la storia industriale, tecnologica e sociale della cooperativa Sacmi Imola, fondata nel 1919 da 9 meccanici e fabbri, approdando al presente ed al futuro del Gruppo: oggi, Sacmi è leader nella produzione di impianti e tecnologie per la ceramica, il beverage e packaging, la plastica e i processi alimentari. Nel 2003 il Gruppo ha registrato ricavi per circa 862 milioni di euro, realizzati per il 90% all’estero, occupando circa 3.200 addetti con una rete di aziende presenti in tutto il mondo. “In un momento in cui i temi dell’innovazione, della ricerca, della capacità di competere all’estero delle aziende italiane sono al centro di un dibattito che investe il futuro stesso dell’economia del Paese – ha spiegato nel corso dell’inaugurazione Domenico Olivieri - questo nuovo spazio, il Museo storico della tecnologia Sacmi, vuole essere una ulteriore testimonianza del ruolo che il Gruppo Sacmi ha svolto e, soprattutto, vuole continuare a svolgere: essere un protagonista della tecnologia italiana nel mondo, capace di unire solidarietà e competitività”.